Saper vedere le cose per ciò che sono veramente, senza essere influenzati da altri pensieri. La vista deve precedere il pensiero in modo di essere limpida e pura. Si chiama l'equilibrio del vedere. Parlando del kung fu che noi pratichiamo (Féng Hùang), si può applicare lo stesso ragionamento. Cos'è il kung fu? Forse la forma base o il combattimento libero, i calci, i pugni. Secondo il tao, spogliandolo di ogni condizionamento visibile, il kung fu arriva all'essenza del principio yin e yang, secondo le due qualità primarie e opposte stanno insieme e si combinano ma non combattono. In questo modo creano l'armonia dell'universo. Due praticanti di kung fu si affrontano per combinarsi, per il benessere e il miglioramento di ognuno. Allora si crea l'insieme e non ci si pone più la domanda perché praticare kung fu. Ma perché non praticare? Il kung fu e come un fiume morbido e ogni tanto impetuoso, ma sempre in movimento adattandosi agli attuali ostacoli senza perdere l'origine della nascita, della fonte, dell'inizio. Così è il mio kung fu, fatto di origini di tradizione di umiltà di ripetete le basi per poi imparare il "dopo".  È una strada lunga dove ogni tanto si trova degli ostacoli della vita o del pensiero, ma bisogna combattere sempre credendo in quello che si fa' anche sbagliando importante e che il tutto sia fatto con il cuore. Abbiamo combattuto il virus e lo faremo ancora, ma la cosa più importante è capire noi stessi la nostra parte dentro, sapere ascoltarci in meditazione senza trovare scuse sul perché non farlo, ma praticare con passione "non sempre ma per sempre".

Maestro Raoul Pianella appartenente al metodo maestro Shin Dae Woung