Considerazioni del Maestro Pianella sul significato delle parole: Discepolo e Arte Marziale Tradizionale Fèng Huáng

 

Chi studia il Kung Fu studia anche il Taoismo, dedicando la propria vita alla ricerca dell'armonia con la natura, ovvero con il Tao, per poter raggiungere la completezza e l'unione con l'essenza dell'universo; una strada dove nel bianco si cela il nero e viceversa. I due poli si autodefiniscono a vicenda da un punto di vista strutturale, ma si alternano dal punto di vista temporale quando uno dei due poli raggiunge il massimo può solo declinare e trasformarsi nell’opposto. L’arrivismo, l’affermazione dell’esteriore e la ricerca della quantità sulla qualità, sono elementi che non fanno parte di una vera strada dell’arte marziale tradizionale: il raggiungimento di risultati economici nonché di meriti sportivi puntando ad essere sempre tra i primi e mai tra gli ultimi è il più pericoloso cammino senza ritorno. Chi, specialmente nell’arte marziale, predilige raggiungere obiettivi puramente materiali richiedendo la riduzione dei tempi necessari senza saper aspettare (Virtù Pazienza) sacrifica l’interiore, il profondo Kung Fu. In questi 25 anni di insegnamento e quasi 40 di pratica, ho ricevuto proposte da diverse Federazioni in merito alla possibilità di praticare ed insegnare un Kung Fu esteso in tutte le regioni d’Italia; una via che se perseguita avrebbe portato ad un incremento della quantità a dispetto della qualità. Ho sempre ascoltato il mio cuore, rifiutando tali offerte, seguendo il Tao della natura con i suoi tempi e la sua armonia, non cercando palestre luccicanti e lussuose ma palestre dove si sentiva il profumo del Kung Fu, nelle quali si poteva praticare senza limitazione di orari. Ciò che facciamo ora nel presente, crea il futuro e crea anche il passato perché il passato è ciò che il presente è destinato a diventare; perciò ogni istante è importante: bisogna essere grati al proprio passato senza disprezzarlo, così come non bisogna disdegnare l’arte marziale, la Scuola e il Maestro dal quale si ha appreso le tecniche. La ricerca dei risultati eclatanti, pretendendo il molto e disprezzando il poco non è dunque la strada del Tao: anche un solo passo nella direzione giusta mi avvicina alla mia metà (Virtù Umiltà).Da quando ho iniziato, ho cercato di insegnare tutto questo, il mio Kung Fu profondo, non soltanto una “forma” o la capacità di utilizzare un’arma: insegnare è un ruolo importante,

significa donare il proprio sapere agli allievi cercando di dare il buon esempio in tutto, evitando soprattutto emozioni inutili come orgoglio, egoismo o invidia.É il dare senza chiedere il nulla in cambio; il saper aspettare senza pretendere; il credere in una strada non certo facile ma sicuramente “diversa” da altre Scuole. E proprio nell’occasione dell’Evento della celebrazione dei 25 anni della Scuola Fèng Huáng, a Giugno 2016, che ho voluto donare al mio Direttore Tecnico, il Vo Su Cristian Panetta, il Vo Phuc/Shang Yi speciale, tradizionale, così come quello che io indosso. Ho voluto celebrare l’investitura che avesse valore per me, come Caposcuola, per tutti gli insegnanti e allievi Fèng Huáng, donandogli la qualifica di ZhiJiè Shixi Jiào Shì Allievo Discepolo Diretto; concludendo successivamente con la consegna, da parte del Caposcuola, della targa con la quale si attribuisce al Vo Su Panetta il nome di Ciangita Tuo Tou “Toro Forte”: un nome di un animale che da tradizione il Maestro Caposcuola attribuisce al suo Discepolo. Questa cerimonia è decisamente una delle azioni più importanti nell’ambito della tradizione dell’arte marziale e racchiude tutti i miei pensieri precedentemente esposti. Infine, l’evento del 25° anno della Scuola è terminato con una cerimonia semplice ma con un grande impegno di tutta la Scuola: la dimostrazione finale di tutti i Club ASD. Concludo augurando a tutti i Vo Sinh e Giao Su di dare tutto se stessi non solo esternamente, ma internamente, con amore, senza cercare un traguardo perché non ci sarà mai….io stesso non lo vedo.

 

 

Dai Su Maestro Caposcuola

Raoul Pianella 8° Dang

 

 

P.s.: alcuni miei pensieri sono frutto dell’esperienza con il M° Shin Dae Woung

 

 

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